09 febbraio 2022

 EUROSTAT! CHI ERA COSTUI?


Oggi parliamo di Eurostat, "leggendaria" presenza che aleggia sui contratti di PPP. Tutti ne hanno sentito parlare, tutti sanno molto generalmente che ha un ruolo nei contratti di partenariato, ma pochi - troppo pochi - ne conoscono davvero l'importanza e, soprattutto, sanno gestire questo fondamentale aspetto del PPP.

Perché, quindi, affrontiamo oggi questo discorso? Perché se si vuole correttamente approcciarsi ad un contratto di PPP non è ammissibile prescindere dai vincoli Eurostat. La conoscenza approfondita e specifica dei contenuti delle decisioni Eurostat è essenziale per la giusta impostazione di un contratto di PPP, affinché il contratto sia riconosciuto c.d. Eurostat friendly.

La violazione delle decisioni Eurostat, infatti, comporta:

a) sicuramente, la riclassificazione del contratto on balance sheet, con conseguente perdita del principale vantaggio del PPP. Gli investimenti della PA, quindi, vengono riqualificati come indebitamento incidente sul vincolo di pareggio di bilancio, senza contare le evidenti ricadute a titolo di responsabilità erariale;

b) potenzialmente, la nullità del contratto stipulato, con travolgimento totale di tutti i suoi effetti sin dalla stipula (sul punto, infatti, c'è già giurisprudenza, anche se attualmente ancora isolata).

Ebbene, è indubbia l'importanza del rispetto dei vincoli Eurostat e in realtà chiunque si trovi dinnanzi ad un contratto di PPP lo sa bene: allora il problema qual è? Che la sola conoscenza della nostra legge, senza un approfondito studio delle decisioni Eurostat, non consente di costruire un contratto Eurostat friendly.

Faccio solo due esempi dirimenti.

Uno: la previsione di un contributo pubblico nel contratto di PPP. Il nostro Codice si limita a dirci che non può essere superiore al 49% del costo dell'investimento e molti ritengono che attenersi a questo limite sia più che sufficiente a garantire la classificazione del contratto off balance sheet. La realtà? Il mero rispetto di questo limite non rende il contratto inattaccabile. La posizione di Eurostat, infatti, è più complessa sul punto: se la previsione di un contributo pubblico superiore al 50% pone il contratto automaticamente on balance sheet, la sussistenza di un contributo anche inferiore è comunque considerata critica (con un grado di criticità variabile in proporzione all'entità del contributo stesso) per cui può portare alla riclassificazione del contratto on balance sheet in presenza di altre clausole considerate critiche da Eurostat.

Due: benefici da rifinanziamento. Di cosa parlo? A chi ha un po' di esperienza nel PPP sarà capitato di incappare in clausole c.d. benefit sharingche prevedono la ripartizione tra pubblico e privato dei benefici da rifinanziamento. In parole povere, quando nel corso del contratto il privato rifinanzi l'investimento ottenendo una riduzione del costo del debito (in termini molto semplicistici, del tasso di interesse), le somme guadagnate grazie a questa riduzione vengono divise tra pubblico e privato in quote variabili predeterminate. Si tratta di un vantaggio importante per le Amministrazioni, tant'è che spesso l'aumento della quota attribuita alla PA costituisce elemento per l'attribuzione di punteggi all'offerta in gara. Attenzione, però, perché il sistema nasconde delle insidie: che problema ci può essere visto che il vantaggio è dell'Amministrazione? Ebbene, Eurostat non è completamente d'accordo: la ripartizione del beneficio da rifinanziamento è, infatti, ritenuta ammissibile solo se contenuta entro una certa percentuale. Se il contratto prevede l'attribuzione alla parte pubblica di una quota dei benefici da rifinanziamento maggiore di un terzo, per Eurostat si tratta di un contratto automaticamente riclassificabile on balance sheet. Un rischio altissimo, dunque, per chi non sia a conoscenza di questo dettaglio.

Questi sono solo due esempi di quanto siano fondamentali lo studio e la conoscenza approfondita delle regole Eurostat per la corretta strutturazione di un contratto di PPP, ma se ne potrebbero fare mille.

Per oggi vi lascio, ma se siete interessati ad approfondire maggiormente i meccanismi di funzionamento della classificazione Eurostat dei contratti fatemelo sapere e ne riparleremo.

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