L'IMPORTANZA DEL FATTORE T PER LA BUONA RIUSCITA DI UN'OPERAZIONE DI PPP
Oggi parliamo di un elemento fondamentale per la buona riuscita di un'operazione di PPP, troppo spesso sottovalutato e la cui sottostima può determinare il fallimento dell'intervento: il TEMPO.
Il fattore tempo è essenziale perché la fattibilità di un intervento in PPP è strettamente connessa alle relative analisi economico-finanziarie, a loro volta imprescindibilmente legate alle contingenti condizioni del mercato di riferimento: più tempo passa tra il momento di effettuazione delle analisi economico-finanziarie e la realizzazione dell'opera, più aumenta il rischio che la sostenibilità economica-finanziaria dell'opera stessa venga a mancare (e, dunque, si debba procedere ad una modifica delle condizioni contrattuali o, nella peggiore delle ipotesi, assistere al fallimento dell'operazione).
Perché troppo spesso le operazioni di PPP sono sottoposte a tempi troppo lunghi e, dunque, divengono insostenibili nel rispetto delle condizioni originarie? Possiamo individuare almeno due fattori rilevanti:
- la normativa non sempre prevede termini massimi certi per la conclusione dei procedimenti e, comunque, nella maggior parte dei casi la violazione dei termini prescritti da parte dell'Amministrazione non è sanzionata: al più il privato può proporre un'azione giurisdizionale avverso il silenzio-inadempimento, ma l'efficacia di tale azione è relativa ed, anzi, può essere controproducente se vista dall'Amministrazione come un atto ostile che pregiudica il rapporto di leale collaborazione alla base di ogni operazione di PPP;
- la normativa è troppo complessa ed i procedimenti amministrativi troppo burocratizzati: non sono accettabili tre o quattro anni per indire una gara dopo la dichiarazione di fattibilità di una proposta spontanea di PPP (credimi, non è solo un'ipotesi di fantasia), o dieci anni per rilasciare tutte le autorizzazioni necessarie alla realizzazione dell'opera o ancora due o tre anni per il riequilibrio di una concessione ove ve ne sia necessità (solo per fare qualche esempio).
E' evidente che in questo modo, quando si giunge finalmente alla realizzazione dell'opera, il piano economico-finanziario posto alla base del contratto di PPP non è più attuale e, nella maggior parte dei casi, ha completamente perso i caratteri di convenienza economica e sostenibilità finanziaria che sono presupposti necessari per l'adempimento del contratto.
E' evidente che, in questo caso, sarà poi necessaria una revisione del contratto di PPP, con notevole aumento dei costi a carico della Pubblica Amministrazione, e questo incide significativamente anche sull'opinione negativa che il pubblico ha del partenariato.
Quali sono le possibili soluzioni, quindi, per consentire il buon esito di un'operazione? Sicuramente sarebbe necessaria una generale riforma normativa in ottica di semplificazione, ma anche allo stato attuale è possibile gestire in modo efficiente il fattore tempo per evitare esiti nefasti con lo sforzo fattivo di tutte le parti in gioco. Dunque:
- le Amministrazioni devono immediatamente valutare, al ricevimento di una proposta spontanea di PPP o alla programmazione pubblica di un'operazione di PPP, se hanno le competenze e professionalità interne necessarie all'efficace gestione del procedimento (nella maggior parte dei casi non è così) e, in caso contrario, procedere immediatamente all'affidamento dell'incarico a consulenti esterni;
- i privati, quando desiderino presentare proposte di PPP o partecipare a gare di PPP, vista la complessità della materia, devono verificare l'esistenza di idonee professionalità interne o dotarsi di esperti consulenti esterni per "confezionare" proposte ed offerte efficaci, complete e pienamente rispettose delle prescrizioni normative di riferimento, in modo da ridurre al minimo i tempi di negoziazione, modifica e valutazione da parte della PA;
- le Amministrazioni devono agire con efficienza in modo da ridurre al minimo indispensabile i tempi di indizione e svolgimento delle procedure di gara, svolgimento delle conferenze di servizi ed approvazione dei progetti, rilascio delle autorizzazioni, e, più in generale, di svolgimento di tutti i procedimenti di propria competenza;
- le Amministrazioni devono monitorare la congruità delle analisi economiche-finanziarie relative ai progetti in ogni fase sino alla stipula del contratto ed effettuarne, eventualmente, l'adeguamento ove necessario, per evitare di stipulare un contratto già non più sostenibile al momento della firma (tanto per fare un esempio, in considerazione del recente impressionante aumento dei prezzi dei materiali, come può essere sostenibile oggi la realizzazione di un progetto preliminare approvato tre o quattro anni fa e magari messo a gara uno o due anni fa?);
- entrambe le parti devono adoperarsi diligentemente in fase esecutiva sia per adempiere alle proprie obbligazioni nei termini previsti dal contratto sia per negoziare velocemente eventuali revisioni contrattuali ove sussistano i presupposti di legge.
Quindi, in conclusione, in attesa di auspicate riforme legislative volte alla semplificazione normativa ed amministrativa, l'efficace gestione del fattore T è rimessa alla diligenza, competenza e correttezza delle parti. Quanto più le parti agiscono con perizia e rapidità e le operazioni sono strutturate correttamente, tanto più sarà possibile che le operazioni abbiano esito positivo.
Ancora una volta, quindi, è necessario ribadire l'essenzialità di un'adeguata formazione ed informazione degli operatori e del personale amministrativo per la gestione corretta ed efficace di un'operazione di PPP.
Per oggi è tutto, alla prossima!
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