05 agosto 2022

 GLI OSTACOLI AL PPP


In questo periodo delicato di riforma legislativa e di particolare fermento per gli investimenti pubblici, vorrei chiudere la stagione della newsletter con qualche riflessione sulle motivazioni che impediscono il decollo del PPP come efficace strumento di realizzazione di opere e servizi di qualità.

Le ragioni sono sicuramente molte e complesse, ma mi limiterò per oggi ad evidenziare quelle che secondo me sono il principale ostacolo all'ampia e corretta diffusione di questo istituto.

Complessità normativa: è un problema che riguarda più in generale la disciplina di tutti i contratti pubblici, per cui si auspica una reale e concreta semplificazione nella riforma legislativa in atto. Si dovrebbe agire per lo meno su due fronti: (i) semplificazione testuale (eliminazione delle ambiguità interpretative, delle contraddizioni e delle lacune; chiarezza e semplicità delle espressioni; etc.); e (ii) semplificazione burocratica/amministrativa (eliminazione di adempimenti inutili in fase di gara ed in fase esecutiva; riduzione degli oneri procedimentali; etc.).

La complessità normativa, ad esempio, con riguardo specifico ai contratti di PPP, impatta sotto molteplici profili, tra cui possiamo ricordare:

  • incertezza sui requisiti del promotore e del concessionario
  • carenze di disciplina su aspetti fondamentali come possono essere la cauzione in fase di presentazione di proposte private o la gestione di problematiche in fase esecutiva quali le variazioni rilevanti dei costi di investimento
  • assenza di disciplina tassativa che agisca sulle tempistiche delle procedure
  • complessità di tutti i procedimenti di gara ed amministrativi autorizzativi connessi alle operazioni di PPP

Tutte queste problematiche incidono in maniera significativa sul buon esito delle operazioni di PPP e dovrebbero essere valutate e risolte già a livello legislativo.

Asimmetria informativa e carenze di competenze nella PA: un altro ostacolo molto rilevante al buon esito delle operazioni di PPP è costituito dalla notoria carenza di adeguate professionalità nella PA e dall'evidente asimmetria informativa tra PA ed imprese.

Da questa situazione deriva inevitabilmente non solo un ingiustificabile allungamento dei tempi dei procedimenti (che può essere fatale per l'operazione considerata) ma anche, molto spesso, una gestione dei procedimenti in maniera del tutto illogica, arbitraria ed irragionevole nonché il timore bloccante dei pubblici funzionari ad agire in ambiti poco conosciuti.

Per superare tale ostacolo è necessario:

  • agire in maniera efficace sulla professionalizzazione del personale delle PA
  • semplificare ed incentivare l'utilizzo di consulenti esterni competenti ed esperti in materia
  • incentivare l'azione dei funzionari pubblici e non premiarne l'inerzia (come si dice, chi non fa non sbaglia, ma seguendo questo principio tutto rimane fermo!).

Ci sarebbe tanto altro da dire, ma per oggi mi fermo qui.

Vi auguro buone vacanze!

Nessun commento:

Posta un commento

  Società di scopo: a chi conviene? Ci stiamo ormai abituando al nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023): tra le novità in mate...